Spesso sento dire che Roma non è una città per ciclisti. Lo pensavo anch'io, ma poi mi sono ricreduto. Maria Laura Rodotà nel suo blog esprime molto bene quello che io ho capito dopo cinque anni da ciclista romano.
"1) Pedalare a Roma è più facile di quel che sembra. Bastano un paio di settimane di allenamento, e una bici con le marce. Basta capire i percorsi, c’è sempre una salita meno ripida. Basta pensare «scusa se esisto» e affrontare qualche marciapiede. Nelle vie maledette, poi, a volte, ci sono marciapiedi larghi in cui bisognerebbe tracciare delle ciclabili, perché
2) Pedalare a Roma può essere un inferno. I rischi peggiori si corrono sulle piazze. Non esiste -per dire- un modo sicuro per attraversare il piazzale della stazione Termini. L’unica è passare con la bici a mano. L’unica sarebbe creare una rete di ciclabili seria: con tratti collegati tra loro, dalla periferia al centro, tra il centro e il semicentro. Che consentano di prendere la bici per andare a lavorare, a fare spese, al cinema, e a farsi una pizza (pedalando al ritorno si digerisce).
Il catalogo di piste-brioches, alla Maria Antonietta, sparse qua e là, approvato per chissà quando la scorsa settimana dal Comune, non serve a niente. A costo di sacrificare corsie e parcheggi, una rete sensata cambierebbe le abitudini e l’economia della città, perché
Il catalogo di piste-brioches, alla Maria Antonietta, sparse qua e là, approvato per chissà quando la scorsa settimana dal Comune, non serve a niente. A costo di sacrificare corsie e parcheggi, una rete sensata cambierebbe le abitudini e l’economia della città, perché
3) Roma è forse la città più bella del mondo in cui pedalare. Offre scenari urbani antichi, moderni, drammatici, idilliaci, scenografici, verdissimi. Renderla percorribile in bici migliorerebbe la qualità della vita in molti modi. I cittadini neociclisti diventerebbero più ricchi causa non-uso di veicoli a motore, meno stressati evitando i bus, più tonici.
I cittadini baristi, ristoratori, negozianti e noleggiatori di bici diventerebbero più ricchi e basta. Perché la bici è diventata passione predominante nel mondo evoluto. E la possibilità di una vacanza arte-e-fitness a Roma porterebbe una gran quantità di turisti in giro per tutta la città, a scoprirla, a godersela. Dobbiamo farlo noi, come massa critica, prima, però (non solo oggi)."
I cittadini baristi, ristoratori, negozianti e noleggiatori di bici diventerebbero più ricchi e basta. Perché la bici è diventata passione predominante nel mondo evoluto. E la possibilità di una vacanza arte-e-fitness a Roma porterebbe una gran quantità di turisti in giro per tutta la città, a scoprirla, a godersela. Dobbiamo farlo noi, come massa critica, prima, però (non solo oggi)."